Mara Adobati

HR Area Manager Nord Est in Leroy Merlin Italia

Mara Adobati, Responsabile risorse umane regionale Leroy Merlin – Hr Area Manager Nord Est. Esperta in pianificazione aziendale, processo decisionale, assunzione, risorse umane e gestione.
Definisce la strategia delle risorse umane dell’azienda declinandole in azioni e guida i leader nella realizzazione professionale e personale, di sé stessi e delle loro squadre rispettando la strategia di impresa.

Qual'è la motivazione che l’ha spinta a progettare questo intervento insieme a RisorSe?

Dopo aver partecipato al RisorSe Day del 2019, ho avuto modo di conoscere RisorSe e nello specifico Maria Cecchin e Sergio Baietta.
Assistendo all’evento ho potuto vedere come attraverso la musica si può far “sentire”, parlando attraverso le emozioni, cosa vuol dire essere una squadra, un team, e come l’arte e le tecniche simboliche riescano a far capire quanto le disarmonie possono essere utili e funzionali.

Il mio team aveva già espresso il desiderio di avere più spazi di condivisione tra di loro, per conoscersi meglio professionalmente e anche al di fuori del contesto aziendale, per aver modo quindi di apprendere qualcosa di nuovo. L’obiettivo ricercato da me e da tutto il team infatti era proprio avere una maggiore conoscenza di se stessi come persone e di se stessi all’interno del team e aver modo di capire come lavorare meglio insieme. Spesso siamo abituati a fare delle giornate di formazione dove viene richiesto di produrre, di fare, di trovare linee guida, nuovi progetti, nuove cose da fare, che però non creano momenti di condivisione, ecco questa è la motivazione che mi ha spinto. Ho visto in questa metodologia una possibilità concreta di crescita professionale e personale per la nostra squadra.

Come mai l'utilizzo della musica e delle tecniche simboliche?

Se io spiego qualcosa a voce alle persone, al mio gruppo, certo lo capiranno, ma è molto facile che non venga metabolizzato completamente e in certi casi anche dimenticato, ma se parlo attraverso le emozioni, quello che vivono gli rimane addosso, diventa esperienza, quindi se lo ricorderanno. Far passare il concetto di sentire e prepararsi al cambiamento costante attraverso il raccontare o spiegandolo è molto difficile, mentre invece attraverso le emozioni, la musica e le tecniche simboliche concetti come “il vivere il cambiamento” vengono appresi in modo naturale e fanno crescere la consapevolezza di ciò che possiamo realmente fare con le nostre azioni, mettendo in campo le nostre competenze.

Avete sperimentato anche uno strumento per l’analisi della performance collettiva, Team Booster:

– quali elementi di riflessione ha offerto al gruppo?

C’è stata una maggiore consapevolezza delle nostre personali caratteristiche all’interno del team e abbiamo imparato come sfruttare al meglio i nostri punti di forza.

– avete potuto tradurle in azione concrete di sviluppo?

Più che in azioni di sviluppo, le abbiamo tradotte in azioni concrete, operative, le abbiamo trasformate in modalità di azione nella nostra squadra. Ad esempio abbiamo deciso insieme come gestire al meglio le nostre riunioni e introdotto momenti di incontro, dove sono a loro disposizione tre giorni al mese per ascoltare e tradurre i nuovi bisogni del mio team.

Insomma abbiamo creato una nuova modalità di funzionamento interna.

– ci sono degli aspetti particolari a cui fare attenzione?

Un aspetto importante e sicuramente capire la tipologia di persone che parteciperanno alla formazione, valutare le loro resistenze, l’apertura mentale, la loro disponibilità effettiva ad aprirsi e ad ampliare le proprie consapevolezze attraverso le emozioni, la musica e le esperienze.

– in che modo va preparato/ingaggiato il team?

Si parte dall’esigenza del team di sperimentare delle metodologie diverse, nuove, per riuscire a gestire tutto quello che è il tema del change management. Si tratta di un percorso articolato e complesso, perché ha un forte impatto sulle abitudini delle persone, che per loro natura mostrano sempre una certa resistenza al cambiamento. Gestire l’aspetto umano, significa accompagnare le persone verso nuovi obiettivi e consuetudini.

E’ molto importante spiegare bene il mandato al team, valutare con attenzione se il gruppo è pronto a sperimentare una ricerca introspettiva. Inoltre la metodologia Timbro permette di fare un vero e proprio work in progress con i formatori e di modulare il progetto rispetto alle esigenze del gruppo.

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