Scelte di pancia o scelte di testa? Alla riscoperta di un equilibrio tanto delicato quanto fondamentale

Siamo tutti già provvisti di 7 metri di felicità. Prima che iniziate a chiedervi di quale filosofia esoterica stiamo parlando, vi informo che si tratta di qualcosa di molto semplice: il nostro intestino.
Tutti conosciamo la serotonina, nota anche come “ormone del buonumore”. Ma sapevate che la maggior parte della sua produzione non avviene nel cervello, bensì nell’intestino? Sorprendente, vero?

L’organismo umano sembra essere un sistema binario: ha due occhi, due braccia, due gambe e, attenzione… anche due cervelli. L’intestino è il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco, in grado di agire e reagire in completa assenza di input dal cervello o dal midollo spinale. Si può dire che abbia effettivamente proprietà simili a quelle del cervello.

Michael D. Gershon, uno dei padri della neurogastroenterologia, porta l’attenzione su questo campo dimenticato, sui grandi passi in avanti che questa scienza sta facendo e, portandola fuori dai laboratori di ricerca, sull’importanza che riveste nella quotidianità di tutti.
Il suo libro Il secondo cervello – Gli straordinari poteri dell’intestino è un affascinante viaggio alla scoperta di quello che succede dentro di noi, per portarci a una consapevolezza che può migliorare significativamente la nostra vita e quella delle persone che ci circondano.

Questo prezioso alleato è solitamente meno rumoroso del logorroico cervello, ma non per questo lo dobbiamo sottovalutare, anzi. Ha una propria voce che va ascoltata. I due organi inoltre si influenzano reciprocamente, in uno scambio continuo di messaggi e di elaborazione di dati: un intestino felice fa funzionare meglio anche il suo collega che sta alla sommità. Il sincronismo del sistema nervoso intestinale è altrettanto meraviglioso della produzione creativa del cervello, ma se non c’è sincronia nel secondo cervello, anche la capacità creativa del primo va persa.

Ogni persona porta tutto se stesso sul posto di lavoro. Il suo benessere fisico e psichico influenza sensibilmente la sua performance e la valorizzazione del suo potenziale. Un intestino trascurato può avere conseguenze negative persino sulle soft skills e sulla capacità di relazione. Possiamo avere una mente brillante, ma la sua energia viene offuscata se intossichiamo il secondo cervello con uno stile di vita non adeguato, un’alimentazione errata o abitudini dannose. Un qualsiasi evento o fattore che ne alteri il normale funzionamento, può avere grosse ripercussioni sul nostro equilibrio globale. A volte manda dei segnali che possono essere indicativi di un disagio più grande.
Ognuno è responsabile per la propria condizione, ma le Risorse Umane possono trarre grande vantaggio da una visione olistica del lavoratore, con conseguente applicazione di politiche aziendali innovative. Perché è il benessere di ogni singolo collaboratore a mantenere un’azienda in salute.

Giovenale, nelle Satire, scriveva la celebre “mens sana in corpore sano”. A distanza di duemila anni, rimane più attuale che mai.

 

Tratto dal testo: Michael D. Gershon, Il secondo cervello – Gli straordinari poteri dell’intestino

A cura di: Andrea Bennardo

 

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