Un team di lavoro è un soggetto di studio molto più complesso del singolo individuo.
Un team non è la semplice somma degli individui che lo compongono: la relazione tra il potenziale personale e la prestazione collettiva non è lineare. Se fosse così semplice, non ci si chiederebbe come mai dei team coesi, che sembrano collaborare nel modo corretto, con ruoli chiari e precisi, non siano esenti da fallimenti.
Cosa significa?
Significa che l’approccio analitico a cui siamo abituati non funziona. Il team è un organismo unitario che ha una propria identità ed è in interazione con il proprio ambiente. Si autoregola e riorganizza in funzione dei propri scopi, secondo il principio dell’omeostasi caratteristico del pensiero sistemico.
Le variabili che condizionano la performance del team sono molte e, nel corso degli anni, sono stati studiati molti aspetti rilevanti come il rapporto tra coesione e prestazione, il ruolo della condivisione delle conoscenze, il rapporto tra formazione e performance, l’influenza di approcci cognitivi diversi, il rapporto tra le dimensioni di personalità e il loro impatto sulla prestazione collettiva.
Spesso, però, questi modelli rimangono solo sul piano teorico: l’effettiva complessità del team work con le sue variabili non consente di tradurre facilmente le teorie in modelli operativi, adatti ad essere utilizzati nel contesto aziendale, specialmente quando l’approccio rimane analitico prendendo in considerazione una variabile alla volta.
Per questo nasce Team Booster, lo strumento di valutazione dedicato ai team, frutto della ricerca PerformanSe.
Si basa sulla concezione della performance come processo, ed elabora un report personalizzato che fa una fotografia delle dimensioni comportamentali del team, inteso come un’unica entità, in rapporto a 8 aree che sostengono la prestazione collettiva:
- agilità
- relazioni interpersonali
- condivisione delle conoscenze
- feedback
- comunicazione
- gestione del team
- coordinamento
- decisione
Gli interventi di sviluppo sono efficaci quando è possibile raggiungere la comprensione della dimensione sistemica del gruppo perché ciò rende il team capace di governarsi e di trasformare efficacemente il proprio lavoro.
Team Booster permette anche di verificare la coerenza tra la percezione che i singoli partecipanti hanno del lavoro collettivo e il potenziale effettivo.
Questo confronto è possibile attraverso una survey, chiamata, “Opinion”, che raccoglie informazione circa la percezione che i partecipanti del gruppo hanno del loro modo di lavorare, rispetto alle 8 aree valutate precedentemente attraverso l’analisi comportamentale e motivazionale.
L’integrazione di queste informazioni favorisce la coesione e la partecipazione attiva alle soluzioni operative da mettere in campo.
Nei processi di team coaching, questa metodologia aiuta entrambi gli attori del processo di miglioramento della peformance: il consulente e il gruppo di lavoro. Per il consulente o facilitatore, questa metodologia amplia i punti di osservazione sulle dinamiche del gruppo preso in considerazione, evitando i bias, diagnosi facili e soluzioni immediate.
Per il team e il suo leader è più facile raggiungere la consapevolezza del loro modo di essere insieme e di fare insieme. È una guida che permette di identificare le challenge comuni e definire priorità e finalità ma anche di valorizzare l’originalità del gruppo.
Un team consapevole della propria dimensione sistemica, delle proprie finalità, dei propri schemi ripetuti, e delle proprie modalità di autoregolamentazione è un team maggiormente efficace, destinato a molti successi e a grandi soddisfazioni.
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